Melania, Parolisi ottiene lo sconto: condannato a 20 anni

PERUGIA – Venti anni di reclusione sono stati inflitti a Salvatore Parolisi per l’omicidio della moglie Melania Rea dalla Corte d’Assise d’Appello di Perugia che ha ricalcolato la pena dopo la Cassazione. Per l’ex caporalmaggiore, già condannato a 30 anni con l’abbreviato, i giudici hanno escluso l’aggravante della crudeltà. Non concesse le attenuanti generiche. La Corte ha cioè accolto le richieste del sostituto procuratore generale Giancarlo Costagliola, che aveva chiesto lo ‘sconto’ di 10 anni di reclusione con l’esclusione dell’aggravante della crudeltà, ma non di quelle generiche. Costagliola ha spiegato al termine dell’udienza di avere chiesto per Parolisi "il massimo della pena possibile in base al rito abbreviato". Secondo il sostituto pg tutti i comportamenti di Parolisi "prima, durante e dopo portano a dire che non merita proprio le attenuanti generiche". "Ha cercato di deviare le indagini – ha aggiunto Costagliola -, ha negato ogni rapporto con la ex allieva ed ha vilipeso il cadavere per far pensare che fossero state altre persone". Presente in udienza, come di consueto, anche la famiglia di Melania Rea rappresentata come parte civile dall’avvocato Mauro Gionni. Il legale aveva chiesto che venisse "rivalutata l’aggravante della crudeltà" già esclusa dalla Cassazione. "Ci siamo riportati – ha spiegato l’avvocato Gionni – agli elementi emersi davanti alla Corte d’Assise d’Appello de L’Aquila. A nostro avvisto Parolisi non merita le attenuanti per le modalità del delitto. Le 35 coltellate restano, resta il depistaggio e resta il fatto che sia tornato a sfregiare il cadavere della moglie". Un "doppio sconto" di pena era stato invece chiesto dalla difesa di Salvatore Parolisi. In particolare i legali, gli avvocati Nicodemo Gentile e Valter Biscotti, hanno sollecitato l’esclusione dell’aggravante della crudeltà e la concessione delle attenuanti generiche, chiedendo una pena "sotto i 20 anni". "Abbiamo sollecitato – ha detto l’avvocato Gentile – il minimo edittale. Una pena giusta, equa". Secondo i difensori dell’ex caporalmaggiore "c’erano tutti gli elementi per concedergli le attenuanti generiche come il fatto che sia un giovane, incensurato e militare irreprensibile".

Il fratello di Melania: «Ha avuto giustizia». «Melania ha avuto giustizia ma purtroppo nessuno ce la ridarà»: il fratello Michele commenta così la sentenza. Michele Rea ha parlato con i giornalisti lasciando il Palazzo di Giustizia di Perugia dove ha assistito all’udienza insieme al padre e allo zio. "E’ duro ricominciare – ha detto – ma lo faremo con la consapevolezza che l’assassino resterà un bel po’ di anni in carcere. Da domani potremo ricominciare, lo dico tra virgolette, una nuova vita».